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Nel primo trimestre 2019 sono state esportate merci dall’Alto Adige per un valore di 1.171,0 milioni di euro. Nei confronti del corrispondente trimestre del 2018 si registra una diminuzione del 3,2%. Le esportazioni verso la Germania e l’Austria scendono rispettivamente dell’8,2% e del 9,6%; crescono quelle dirette verso Stati Uniti (+19,8%) ed Asia (+19,7%). Forte calo dell’export nel settore Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca (-18,4%), mentre cresce del 17,5% quello negli Apparecchi elettrici.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica i risultati degli esami di bilinguismo e trilinguismo e delle certificazioni con esame monolingue per l’anno 2018. Il 44,4% dei candidati che hanno sostenuto l’esame di bilinguismo nel corso del 2018 è stato promosso, con valori che risultano molto differenziati a seconda del livello. La percentuale di successo dell’esame monolingue per le certificazioni linguistiche si attesta al 97,5%, con valori in questo caso molto omogenei per i quattro livelli.

Nel 2018 il tasso di occupazione altoatesino è superiore al valore medio UE, sia per la fascia d’età 15-64 anni (73,5%), sia considerando la popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni (79,0%). Il tasso di disoccupazione dell’Alto Adige nel 2018 (2,9%) è inferiore sia rispetto alla media UE (6,9%), sia rispetto agli altri territori messi a confronto tranne il Tirolo dove si registra una disoccupazione del 2,4%. Anche il tasso locale di disoccupazione giovanile (9,2%), risulta essere inferiore alla media UE (15,2%). Dei territori presi in esame l’Alto Adige spicca come quello dove si lavora maggiormente: 37,7 ore settimanali. La Germania registra un valore decisamente inferiore: 35,4 ore settimanali lavorate.

Al 31.12.2017 sono 31.427 i titolari di un permesso di soggiorno valido per stranieri extracomunitari in provincia di Bolzano (elaborazione dati dall’archivio del Ministero degli Interni). La maggior parte proviene da paesi europei non appartenenti all’UE (45,7%), oltre un quarto proviene dall’Asia (27,3%) e il 20,1% dall’Africa. I motivi principali della loro presenza sono motivi familiari (52,7%) e l’esercizio di un’attività lavorativa (37,6%).

Oltre metà degli altoatesini è preoccupata per i cambiamenti climatici, ma anche altri problemi ambientali (inquinamento e riduzione della biodiversità) preoccupano non pochi cittadini. Nelle proprie scelte di acquisto, grande (79%) è l’attenzione per i prodotti a chilometro-zero e per il biologico (62%). Lo riferisce l’Astat.

Nel 2018 si sono sposate 2.347 coppie, l’8,4% in più rispetto all’anno precedente. Il tasso di nuzialità si attesta a 4,4 matrimoni per 1.000 abitanti. La quota dei matrimoni celebrati con rito civile (68,2%) rimane alta. Nel 2018 si registrano inoltre 18 unioni civili tra persone dello stesso sesso. Alla fine del 2018 nei registri anagrafici dell’Alto Adige risultano complessivamente 392 convivenze di fatto.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che nel semestre invernale 2018/2019 (novembre 2018 - aprile 2019) gli arrivi registrati sono 3,0 milioni, valore pressoché invariato rispetto all’anno precedente. Le presenze, pari a 12,4 milioni, diminuiscono dello 0,7% rispetto alla stagione invernale 2017/18. Soprattutto i numeri relativi agli ospiti dei mercati principali quali Germania, Italia e Svizzera, registrano variazioni negative. La maggiore diminuzione delle presenze riguarda gli ospiti italiani, che con 226 mila presenze in meno (-5,3%,) si attestano a 4,0 milioni.

Nel 2018 continuano a crescere i tassi di attività (75,7%) e di occupazione (73,5%) trainati dalle donne. Il tasso di occupazione per la classe di età 20-64 anni sta raggiungendo l’obiettivo Alto Adige 2020 dell’80%. Nel 2018 l’occupazione è cresciuta soprattutto grazie al lavoro dipendente, per lo più per via del tempo determinato (+3.500 occupati a termine). Il settore istruzione, sanità e servizi sociali è quello dove sono occupati più altoatesini (47.600 lavoratori), con ben tre quarti donne. Il part-time, continua ad aumentare (24,3% degli occupati). Nel 19,0% dei casi il part-time è involontario. Il tasso di disoccupazione scende nuovamente attestandosi al 2,9%.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che gli interventi di interruzione volontaria di gravidanza praticati nel corso del 2018 nelle strutture sanitarie della provincia di Bolzano sono stati 524, l’1,6% in più rispetto al dato dell’anno precedente. Più di quattro donne su dieci hanno riguardato straniere. L’età media della donna al momento dell’interruzione volontaria di gravidanza è di 30,0 anni. Nel 2018 si sono registrati 614 casi di aborto spontaneo, per i quali si sia reso necessario il ricovero in strutture pubbliche o private della provincia di Bolzano, il 4,1% in meno rispetto all’anno precedente. L’età media della donna al momento dell’aborto spontaneo è di 33,6 anni.

Buoni i livelli di utilizzo e di gradimento dei mezzi di trasporto pubblici. Tra gli altoatesini di 14 anni e oltre, il 51% utilizza il servizio di trasporto pubblico urbano almeno una volta all’anno, il 39% il servizio extraurbano e il 53% il treno. Gli utenti regolari sono rispettivamente il 21%, l’11% e il 7%. 7,4 è il voto medio dato al servizio dagli utenti degli autobus urbani, 7,7 dagli utenti degli autobus extraurbani e 7,3 dagli utenti del servizio ferroviario. Lo riferisce l’Istituto provinciale di statistica Astat nel notiziario "Trasporto pubblico: utilizzo e soddisfazione - 2018".