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Nell’anno 2014, in base ai dati dell’Istituto provinciale di statistica ASTAT, si sono registrati in provincia di Bolzano 598 separazioni e 473 divorzi, pari a 11,6 separazioni e 9,1 divorzi ogni 10.000 abitanti. Circa un matrimonio su quattro prima o poi fallisce. Le coppie separate sono state sposate mediamente 16 anni.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) ha determinato gli indicatori della strategia Europa 2020 per l’Alto Adige. Raffrontando i risultati ottenuti con i territori limitrofi vengono individuati i punti di forza e di debolezza dell’economia altoatesina. Fra i punti di forza dell’Alto Adige spiccano soprattutto il tasso di occupazione e la considerevole quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo totale. Nel campo della formazione e ricerca alcuni valori sono ancora bassi, ma questi indicatori rappresentano un’ulteriore opportunità di sviluppo. Come minacce si riconosce il rischio povertà. Unico punto debole dell’Alto Adige è rappresentato dalle emissioni di gas a effetto serra a causa del traffico sull’asse del Brennero.

L’ASTAT rende noto che nel 1° semestre 2015 in Alto Adige sono stati dichiarati complessivamente 42 fallimenti, tre in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Sono state aperte 1,0 procedure ogni 1.000 imprese, con un aumento nel settore economico degli Alberghi e pubblici esercizi e un calo nelle Costruzioni. L’Industria, con 3,8 procedure ogni 1.000 imprese, rappresenta il settore più colpito dal fenomeno.

L’Istituto provinciale di statistica - ASTAT diffonde anche per il 2014 il fascicolo "Presidi socio-assistenziali in cifre". Nel libretto viene illustrata l’offerta di assistenza sociale in Alto Adige. Le tabelle ed i grafici forniscono informazioni sui vari assistiti: prima infanzia, minori, anziani, persone con disabilità, affetti da dipendenze, persone in difficoltà. In totale vengono assistite quasi 10.000 persone. I dati ci danno un quadro, oltre che dell’attività dei presidi socio-assistenziali in provincia di Bolzano, anche - in un’ottica più sociologica - di vari fenomeni sociali.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che nel 2013 la speranza di vita alla nascita in provincia di Bolzano si attesta a 80,8 anni per i maschi e 85,6 per le femmine. Questi valori superano per entrambi i sessi quelli a livello nazionale, che nel confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea si classificano tra i primi posti: la speranza di vita dei maschi italiani è al primo posto nell’Unione Europea, quella delle donne italiane al terzo posto dopo la Spagna e la Francia.

Nell’anno formativo 2014/15 sono 10.789 gli studenti che frequentano uno degli istituti professionali presenti sul territorio provinciale. 7.858 sono iscritti a corsi di formazione professionale a tempo pieno e 2.931 frequentano corsi per apprendisti. L’82,1% degli studenti frequenta un istituto in lingua tedesca o ladina, mentre il 17,9% frequenta istituti in lingua italiana.

L’Osservatorio prezzi e tariffe della Provincia Autonoma di Bolzano diffonde le tariffe comunali per l’anno 2015 applicate ai servizi per l’abitazione (acqua potabile, smaltimento rifiuti, depurazione e fognatura), le addizionali irpef e le tariffe per i servizi all’infanzia.

Le famiglie sono le fondamenta della nostra società: determinano l’andamento sul mercato delle abitazioni, sono la base delle stime per il fabbisogno in ambito sociale ed assistenziale, per i servizi comunali ecc. Basandosi sui risultati del modello di stima futura della popolazione, l’Istituto provinciale di statistica ha elaborato una proiezione su base comunale dello sviluppo futuro delle famiglie fino al 2030. Il numero di famiglie passerà dalle iniziali 214.876 unità iscritte nei registri anagrafici comunali al 31.12.2014 a 249.629 nel 2030, evidenziando un incremento del 16,2%.

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che nell’anno 2013 sono state erogate 171.414 pensioni a 126.432 residenti in provincia di Bolzano, con un importo complessivo pari a 2.184 milioni di euro. Il reddito da pensione mediano ammonta a 14.538 euro lordi. I beneficiari di pensione al di sotto dei 500 euro mensili sono il 9,1%. Nel decennio 2004-2013, per i beneficiari di pensioni di vecchiaia, risultano costantemente aumentati sia il reddito da pensione, sia l’età media, sia la relativa quota rispetto al totale dei titolari di pensione.

Secondo i dati dell’Istituto provinciale di statistica (ASTAT), nell’anno 2014 in provincia di Bolzano sono 64,3% le donne occupate e 77,3% gli uomini occupati. La percentuale dei lavoratori a tempo determinato su tutti i lavoratori dipendenti ammonta al 14,9%. 11.300 sono le persone in cerca di occupazione, con un tasso di disoccupazione del 4,4% (6,6% nel capoluogo provinciale e 22,5% tra i residenti extracomunitari).