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L’Osservatorio prezzi e tariffe della Provincia Autonoma di Bolzano diffonde le tariffe comunali per l’anno 2020 applicate ai servizi per l’abitazione (acqua potabile, smaltimento rifiuti, depurazione e fognatura), le addizionali irpef e le tariffe per i servizi all’infanzia.

La raccolta di tabelle "Attività edilizia e recuperi edilizi in Alto Adige - dati comunali 2019" comprende i riepiloghi dell’attività edilizia autorizzata dai singoli comuni. Le tabelle contengono le caratteristiche più importanti sia dei fabbricati residenziali e non residenziali in base ai permessi di costruire ritirati nel 2019 che dei recuperi edilizi effettuati nel medesimo anno.

L’Istituto provinciale di statistica - ASTAT rende noto che durante il primo semestre del 2020 sono stati emessi dai Comuni permessi di costruire per una cubatura complessiva di 1.616 mila m³, con una diminuzione dell’8,0% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo calo è attribuibile al settore non residenziale (908 mila m³, -17,7%). Nel settore residenziale si registra invece un aumento (708 mila m³, +8,4%). Le opere ultimate calano del 52,3%, un calo che risente delle conseguenze del periodo di emergenza Covid. I dati dell’attività edilizia costantemente aggiornati sono disponibili sul sito internet dell’ASTAT https://astat.provincia.bz.it all’interno del Barometro congiunturale.

L’Istituto provinciale di Statistica (ASTAT) pubblica alcuni risultati per l’anno 2019 relativi ai flussi turistici in alcune zone alpine. Gli arrivi degli ospiti negli esercizi ricettivi alberghieri sono aumentati dell’1,8% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 37,9 milioni. Nel 2019 anche le presenze nelle regioni alpine registrano un aumento (+1,0%) e raggiungono i 130,2 milioni. L’offerta ricettiva nell’area studiata è costituita da 19 mila esercizi alberghieri per un totale di 813 mila posti letto. Il numero più cospicuo di letti offerti si trova nel Bundesland Tirolo (25,3%).

Al 31.12.2018 sono 32.690 i titolari di un permesso di soggiorno valido per stranieri extracomunitari in provincia di Bolzano (elaborazione dati dall’archivio del Ministero degli Interni). La maggior parte proviene da paesi europei non appartenenti all’UE (44,2%), il 28,2% proviene dall’Asia e il 20,8% dall’Africa. I motivi principali della loro presenza sono motivi familiari (53,1%) e l’esercizio di un’attività lavorativa (35,0%).

Dalla rilevazione campionaria sulle forze lavoro emerge che nel 2019 la retribuzione netta mensile mediana degli occupati dipendenti altoatesini è pari a 1.500 euro. Gli occupati a termine guadagnano il 33,3% in meno dei colleghi a tempo indeterminato. La retribuzione netta mensile mediana passa dai 1.322 euro di coloro che lavorano da massimo 3 anni per arrivare a 1.798 euro di coloro che lavorano da oltre 20 anni. La retribuzione netta mensile mediana passa dai 1.400 euro di chi ha conseguito al massimo la terza media fino ai 1.803 euro netti di chi ha conseguito una laurea.

Nel mese di maggio 2020 le persone cancellate dai registri anagrafici altoatesini a causa di decesso sono il 4,4% in più rispetto alla media dei mesi di maggio del quinquennio 2015-2019, riducendo così significativamente il tasso di mortalità in eccesso registrato nei precedenti mesi di marzo e aprile.

Nel 2017 in Alto Adige si contano 41.079 piccole e medie imprese, per un totale di 134.320 addetti. Le imprese hanno registrato un fatturato di 20,9 miliardi di euro, dal quale scaturisce un valore aggiunto pari a 6,7 miliardi di euro. Il valore aggiunto delle piccole e medie imprese ammonta al 30,0% del PIL provinciale. Questi e altri dati si trovano nel notiziario "Piccole e medie imprese - 2017", diffuso dall’Istituto provinciale di statistica (ASTAT).

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che nell’anno accademico 2018/19 le altoatesine e gli altoatesini iscritti presso le università italiane ed austriache sono complessivamente 12.841, di cui 1.920 neoimmatricolati. Il tasso di iscrizione all’università delle femmine (34,8 ogni 100) è significativamente più alto rispetto a quello dei maschi (25,9%). 2.225 studenti altoatesini si sono laureati nelle università italiane ed austriache nell’anno di studi 2017/18 ovvero nell’anno solare 2018.

Dopo la chiusura delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria, gli istituti di istruzione dell’Alto Adige hanno dovuto affrontare la sfida di digitalizzare la propria attività didattica. Circa 13.250 tra insegnanti e personale pedagogico sono stati coinvolti in questo processo. Oltre 92.000 bambini e adolescenti ne sono stati direttamente interessati e hanno dovuto adattarsi ai nuovi metodi di apprendimento moderni per più di tre mesi. L’Istituto provinciale di statistica ASTAT pubblica ora i principali risultati dell’indagine sull’attuazione della didattica a distanza.