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Da un’indagine condotta dall’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) a febbraio di quest’anno, emerge che il 40,5% dei giovani altoatesini non va mai in discoteca, mentre il 29,3% frequenta almeno settimanalmente un locale da ballo. La distanza percorsa dalla maggior parte dei giovani (21,6%), siano essi maschi o femmine, è tra gli 11 e i 25 km. Nell’85,1% dei casi i genitori dei 11-17enni sono informati sugli spostamenti dei propri figli, nel 14,9% dei casi invece non sempre.

L’Istituto provinciale di statistica ASTAT pubblica per la prima volta i dati statistici sulle imprese in Alto Adige desunti dall’Archivio statistico delle imprese attive. I dati si riferiscono all’anno 2004, in cui 168.121 addetti hanno lavorato presso 45.032 unità locali di 42.415 imprese. Sono inoltre state effettuate le stime dello sviluppo dei dati per i due anni successivi.

In questi giorni l’ASTAT diffonde la pubblicazione "Turismo in Alto Adige - Anno turistico 2005/06". Il fascicolo analizza, nel dettaglio, l’offerta ricettiva (esercizi ricettivi e posti letto) e la domanda turistica (arrivi e presenze), verificando il rapporto fra le due componenti. L’edizione pubblicata propone come approfondimento l’analisi del profilo dei turisti che visitano l’Alto Adige. La pubblicazione è disponibile, in forma cartacea, presso l’ASTAT in viale Duca d’Aosta, 59 - Bolzano e, in versione informatica, sul sito www.provincia.bz.it/astat.

L’istituto di statistica (ASTAT) presenta, per la prima volta, i risultati economici del settore agricolo per gli anni 2003 e 2004 con riferimento all’universo delle aziende agricole stabilito dall’Unione Europea (Universo UE) che in Provincia ammontano a 21.180. Le stime sono state elaborate sulla base dei risultati della Rilevazione sui risultati economici delle aziende agricole (REA) e della Rilevazione della rete contabile agricola (RICA).

Nel ciclo di articoli dedicati dall’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) al monitoraggio della strategia di Lisbona, viene analizzata una delle tematiche prioritarie per l’Unione Europea (UE), cioè l’innovazione e ricerca. In questo ambito la provincia di Bolzano risulta in ritardo, con una spesa in ricerca e sviluppo (R&S) pari allo 0,45% del PIL, lontana dall’obiettivo fissato dall’UE al 3% per l’anno 2010.

L’Istituto provinciale di statistica (Astat) comunica che nel 1° trimestre 2007 le importazioni della provincia di Bolzano sono risultate pari a 846,6 milioni di euro, con un aumento del 14,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le esportazioni sono cresciute del 16,0%, raggiungendo un ammontare complessivo di 720,3 milioni di euro. La bilancia commerciale ha chiuso quindi con un disavanzo pari a 126,3 milioni di euro contro i 120,0 milioni di euro del 1° trimestre 2006.

Nel 2006 l’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) ha rilevato 74 musei in provincia di Bolzano. Gli enti gestori dei musei sono principalmente istituzioni private, con una percentuale pari al 44,6%. La Provincia ed i Comuni gestiscono complessivamente più di un terzo di tutte le realtà museali presenti in Alto Adige. Il museo presente da più tempo sul territorio altoatesino risale al 1880 mentre quello di più recente apertura al 2006.

L’Osservatorio prezzi e tariffe della Provincia di Bolzano diffonde i prezzi di ulteriori 39 beni e servizi, che integrano i valori riguardanti 40 prodotti, già pubblicati in precedenza e relativi al minipaniere. Valori di dettaglio per tutte le tipologie di prezzo dei principali centri provinciali, più Innsbruck e Trento, sono disponibili sul sito dell’Osservatorio prezzi: http://www.provincia.bz.it/osservatorio-prezzi

L’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) comunica che nell’anno accademico 2005/06 gli altoatesini iscritti presso le università austriache ed italiane erano 11.315, di cui 2.123 neoimmatricolati. 1.865 studenti altoatesini hanno conseguito il titolo di studio nell’anno di riferimento.

In occasione della giornata mondiale dei servizi pubblici in data 23 giugno, l’Istituto provinciale di statistica (ASTAT) diffonde alcuni dati riguardanti la soddisfazione con i servizi pubblici. Dall’indagine multiscopo sulle famiglie dell’anno 2006 emerge che i tempi d’attesa agli sportelli delle ASL sono decisamente più lunghi rispetto a quelli delle anagrafi: il 42,9% attende dai 10 ai 30 minuti. Sono gli studenti e le persone attive nel mondo del lavoro le categorie che trovano gli orari maggiormente scomodi. Per quanto riguarda le autocertificazioni è circa la metà della popolazione ad essere a conoscenza di questa possibilità.